Classe energetica: che cos’è e come funziona?

classe energetica

Conoscere la classe energetica di un edificio significa saperne valutare il fabbisogno energetico per fattori quali il riscaldamento, l’illuminazione o la produzione di acqua calda e, di conseguenza, le spese prevedibili per il mantenimento dell’immobile. È obbligatorio per legge conoscere la classe energetica delle abitazioni e questo dato diventa essenziale durante le trattative immobiliari, che si tratti di locazioni o compravendite.

Approfondiamo l’argomento e cerchiamo di capire cosa intende esattamente per classe energetica e perché è essenziale analizzarla.

Come calcolare la classe energetica di un immobile

La certificazione energetica deriva dalla sommatoria di diversi parametri essenziali, che riguardano gli impianti dell’edificio, i suoi materiali costruttivi, le caratteristiche dell’involucro e degli infissi, l’uso di fonti di energia rinnovabile per la produzione di energia e così via.

È indispensabile l’intervento di una figura specializzata, per riuscire a calcolare con precisione la classe energetica delle abitazioni, che si tratti di un ingegnere, di un geometra, di un architetto o di altri tecnici in grado di effettuare rilevazioni e misurazioni che richiedono competenze qualificate.

Linee guida e unità di misura

È il D.M. del giugno 2015 a stabilire le metodologie di calcolo per le prestazioni energetiche, nonché i requisiti minimi che gli edifici sono chiamati a possedere. Le classi energetiche vengono calcolate seguendo valori definiti come “indici di prestazione energetica globale non rinnovabile” o anche EPgl,nren (il simbolo identificativo di questo parametro, riconosciuto a livello europeo).

Tale indice calcola l’energia complessiva impiegata all’anno da un edificio climatizzato per ogni metro quadro, analizzando l’unità di misura kWh/m2 anno ossia i kilowatt necessari, per ogni m2 di superficie, per riscaldare o raffrescare l’immobile, illuminarlo o produrre acqua calda domestica (ovvero l’ipotetico consumo totale annuo di energia).

Le principali classi energetiche

Seguendo questi parametri ed eseguendo i più dettagliati calcoli di prestazioni e consumi si possono classificare gli edifici secondo diverse classi energetiche, dalla G alla A4,  ognuna inserita in specifici intervalli di consumo misurato proprio attraverso gli EPgl,nren.

La classe energetica G si riferisce in genere a edifici particolarmente vecchi che hanno un consumo minimo inferiore o uguale a 3,50 Ep, ovvero che comportano spese ed esborsi energetici elevati e nettamente superiori a quelli delle altre classi.

La classe energetica F comprende abitazioni con consumo massimo inferiore o uguale a 3,50 Ep e consumo minimo inferiore o uguale a 2,60 Ep. Hanno un’alta dispersione energetica attraverso involucri non coibentati, infissi non adeguati o impianti obsoleti.

Gli immobili inseriti nella classe energetica E sono anch’essi obsoleti: i loro consumi massimi sono uguali o inferiori a 2,60 Ep e quelli minimi inferiori o uguali a 2,00 Ep. Invece, quelli con classe energetica D, per quanto non di recente costruzione, hanno una migliore tenuta termica (grazie a materiali, isolamento, impianti di climatizzazione, etc) e si tengono tra consumi massimi inferiori o uguali a 2,00 Ep e consumi minimi pari o inferiori a 1,50 Ep.

Passando alla classe energetica C, si abbassano i consumi in un range che va da consumi massimi inferiori o uguali a 1,50 Ep e consumi minimi inferiori o uguali a 1,20 Ep. Questi edifici sono dotati di impianti più performanti, caldaie a condensazione, termovalvole e simili innovazioni volte al’efficientamento energetico.

Molte volte capita di trovare edifici in classe energetica B che sono derivati da una riqualificazione energetica degli immobili in classe C, che hanno abbattuto i consumi, portandoli su massimali inferiori o uguali a 1,20 Ep e minimi inferiori o uguali a 1,00 Ep.

Infine, la classe energetica A è quella più alta e ambita, perché riguarda edifici con impianti di termoregolazione e raffrescamento particolarmente efficaci, involucri perfettamente isolati con cappotti termici e infissi ad alta tenuta, ma anche dotati di una posizione favorevole a livello climatico e di un set di elettrodomestici dai bassissimi consumi.

La classe A si amplia ulteriormente in sottoclassi che vanno dalla A4 alla A1:

  • la classe A1 ingloba edifici con consumo tra l’1,00 Ep e gli 0,80 Ep;
  • le abitazioni in classe A2 hanno consumi massimi pari o minori di 0,80 Ep e consumi minimi sotto o pari agli 0,60 Ep;
  • alla classe A3 appartengono immobili con consumi massimi pari o inferiori a 0,60 Ep e minimi inferiori o uguali a 0,40 Ep;
  • la classe A4 prevede un consumo massimo pari o minore di 0,40 Ep e sono inseriti in questa sottocategoria anche gli edifici cosiddetti EDZB, ossia a consumo zero.

Ovviamente, per l’acquisto di edifici in classi energetiche superiori occorrono investimenti più elevati, ma che consentono di ottenere risparmi energetici particolarmente incisivi e la possibilità, inoltre, di fare proprio un immobile dal valore di mercato estremamente interessante.

Classe energetica e certificazione energetica, che differenza c’è?

La classe energetica di un immobile definisce le sue prestazioni energetiche e le sue caratteristiche di ecocompatibilità. Invece, la “certificazione energetica”, è un vero attestato, anche conosciuto come APE o Attestato di Prestazione Energetica, che è necessario avere per poter compravendere un immobile.

Cos’è e chi rilascia la certificazione energetica?

Il documento chiamato APE viene elaborato e redatto da tecnici qualificati per quest’attività e stabilisce con precisione l’efficienza energetica di ogni edificio, considerando tutti i parametri che possono influire sul suo impatto ambientale (posizione, impianti, isolamento termico, salubrità degli spazi indoor etc).

L’APE deve essere sempre redatto quando:

  • si vuole compravendere un immobile;
  • si vuole locare un immobile;
  • si desidera effettuare la donazione di un immobiliare;
  • si vogliono vendere nuove costruzioni;
  • si ristruttura un immobile per almeno il 25% della sua superficie.

Tale attestato è valido per 10 anni, ma dev’essere aggiornato dopo ogni intervento di modifica, riqualificazione o ristrutturazione dell’abitazione. È l’APE a contenere chiara indicazione della classe energetica dell’immobile, ma anche suggerimenti circa le migliorie possibili per aumentare il valore dell’immobile ottimizzando le sue prestazioni energetiche.

Tali possibili interventi riguardano impianti o struttura e possono coinvolgere tetti, muri esterni, pavimenti, finestre o altre porzioni dell’edificio, influendo sulle dispersioni termiche e massimizzando la sostenibilità dell’abitazione.

Conviene comprare immobili con classi energetiche basse?

Nella nostra epoca di grave crisi ecologica la classificazione energetica degli immobili assume sempre più rilevanza, ma occuparsi dell’efficientamento della propria abitazione significa anche abbatterne i consumi sul breve, medio e lungo periodo e migliorarne le possibilità di vendita o affitto.

Infatti, piazzare sul mercato un immobile con una classe energetica bassa sta diventando sempre più complesso, per due ragioni principali: innanzitutto chi affitta o acquista sa di dover sopportare costi maggiori oppure ingenti spese di riqualificazione energetica e, in secondo luogo, la legislazione in materia sta diventando sempre più stringente.

I prossimi passi: nuove norme sulla classe energetica

Il Parlamento dell’Unione Europea ha approvato la Direttiva sul Rendimento Energetico (EPBD), la quale prevede una progressiva riduzione delle emissioni del comparto immobiliare entro il 2030, secondo una specifica tabella di marcia:

  • tutti gli edifici residenziali dovranno essere compatibili con i requisiti della classe energetica E entro il 2030;
  • dovrà essere raggiunta la classe energetica D entro il 2033;
  • gli edifici costruiti dopo il 2028 dovranno già avere emissioni zero e sfruttare fonti di energia rinnovabile.

Gli immobili che non sono a norma, dovranno essere ristrutturati, pena l’essere fuori dalla legge e anche fuori mercato. L’impresa di rinnovamento del patrimonio immobiliare sarà ardua (considerando che in Italia circa il 60% delle case è in classe F o G) e comporterà enormi investimenti da parte dei cittadini, che si auspica saranno supportati da incentivi statali ben strutturati.

Se sei alla ricerca di un investimento immobiliare fruttuoso, senza dubbio l’idea più smart è quella di puntare su immobili che si caratterizzano per prestazioni energetiche già efficienti e compatibili con le future disposizioni di legge. Gli esperti Maison Magnifique ti suggeriscono:

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